Ville Venete

La grande stagione delle ville Venete durò quattro secoli abbondanti, dalla metà del Quattrocento alla metà dell’Ottocento.

Struttura della villa
Il perno – fisico e concettuale – della villa era sempre il grande salone centrale del piano nobile. Questo era il “palcoscenico” della vita familiare, dove si ricevevano gli amici e i visitatori, si ascoltavano concerti e si seguivano gli spettacoli teatrali. Qui la famiglia si rappresentava mettendo in mostra il gusto e le ricchezze. Era perciò la stanza più ampia e ricca della casa, regolarmente posta al centro della dimora padronale (e spesso su due piani), affrescata da pittori di grido e arredata con i mobili migliori.
Al confronto le altre stanze avevano assai meno importanza.
Si badava comunque che fossero di belle proporzioni, ricche e ben decorate ma anche che avessero una bella e ampia vista sul paesaggio circostante. La loro distribuzione era generalmente sacrificata dall’impianto simmetrico dell’edificio che dava origine a stanze simmetricamente disposte.
Al piano inferiore (o al seminterrato se c’era) stavano le cucine e gli altri locali di servizio. I servizi igienici (o ciò che allora passava per tali) erano ricavati negli negli angoli nascosti.

Altre strutture
Accanto alla casa , destinata alla residenza del padrone, stavano le costruzioni dell’azienda agricola, sempre presente anche nelle ville più vicine alla città e apparentemente desinate solo alla villeggiatura vera e propria.
E qui il Veneto elaborò una peculiare invenzione che caratterizzò fortemente le Ville Venete: la “barchessa”, cioè una costruzione unitaria, generalmente allungata, in cui raccogliere sotto un unico tetto le varie esigenze rustiche.
Si trattava di un’innovazione fondamentale perché permetteva di dare forma architettonica aulica a esigenze fino ad allora ritenute indegne di tale onore; anzi bisognose di essere nascoste.
Ciò diede alla villa Veneta, regolarmente formata dall’unione di casa padronale e barchessa, un’identità del tutto diversa da quella presente nelle altre regioni.

Il giardino
Sul retro della villa stava il “brolo” ovvero il giardino: attrattiva maggiore tra tutte per i veneziani che passavano la loro vita in città, rinchiusi tra le pietre delle case e le onde del mare, con poca possibilità di ammirare un verde aperto e sconfinato.

Architettura
La creazione di una veste architettonica tipica della villa che non derivi da tipologie edilizie la si ebbe nel Cinquecento grazie all’opera geniale delPalladio. Venne allora a generarsi la“loggia” cioè l’idea di anteporre alla parte centrale della villa, in corrispondenza del salone d’onore, un porticato colonnato che aprisse la stanza verso l’esterno.

L’epoca delle Ville non si esaurì meramente con la costruzione di splendidi edifici. Le Ville segnarono il punto d’inizio di centri di bonifica e di produzione agraria, di costruzione di nuovi canali e strade.
La straordinaria struttura architettonica favorì e provocò un’intensa fioritura di tutte le arti decorative connesse con l’architettura: scultura e pittura, decorazione a fresco ed ebanisteria, arte dei giardini e regolazione delle acque necessarie a fontane, peschiere e laghetti.

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